La letteratura teosofica è davvero ricca e variegata. Vi sono testi di molte migliaia di pagine – si pensi in proposito ad “Iside Svelata” ed a “La Dottrina Segreta” di Helena Petrovna Blavatsky - ed altri brevi e sintetici. È quest’ultimo il caso de “Lo Yoga della Bellezza” di Laurence J. Bendit, pubblicato da The Theosophical Publishing House di Adyar con il titolo di “The Yoga of Beauty” nel 1969 e tradotto poi in molte lingue. Le due precedenti edizioni italiane del libro (1975 e 1989) sono state date alle stampe dall’editore Edoardo Bresci con una lunga introduzione del prof. Bernardino del Boca “quale esercizio di psicotematica per lo sviluppo dell’intuizione”.
Il tema della Bellezza è particolarmente importante nella riflessione teosofica e si collega alla platonica importanza di quel “Buono e Bello” che rappresenta il punto decisivo per l’evoluzione dell’umana consapevolezza.
Non casualmente il pensiero teosofico - attraverso le opere di H.P. Blavatsky prima e di A. Besant e C.W. Leadbeater poi, senza escludere Rudolf Steiner - ha giocato un importante ruolo nella riflessione estetica e artistica di fine Ottocento e primi decenni del Novecento, come dimostra l’influenza esercitata su tanti artisti di chiara fama, da Kandinskij a Klee, dai Futuristi a Skrjabin, ma l’elenco di artisti e letterati da fare sarebbe davvero molto più lungo.
La Bellezza come chiave interpretativa della manifestazione ma anche come faro luminoso per una più profonda comprensione della realtà conserva nel tempo la sua importanza. Da questo la decisione della Fondazione Bernardino del Boca, che detiene i diritti d’autore del libro, e della Società Teosofica Italiana, con il marchio editoriale Edizioni Teosofiche Italiane, di pubblicare la terza edizione del testo.
La comune iniziativa viene presa in occasione del centenario dalla nascita di Bernardino del Boca (1919-2001), un teosofo e artista che ha sempre testimoniato come la Bellezza e l’Arte siano profondamente connesse alla vita spirituale.