Rivista Italiana di Teosofia

Rivista Italiana di Teosofia

È uscito il numero di gennaio-febbraio della Rivista Italiana di Teosofia.

Nell'editoriale Antonio Girardi propone una riflessione su: “Relazione e comunicazione nel segno della Vita Una”.

Dopo aver sottolineato come il tema della comunicazione condizioni sia il sentire individuale sia le relazioni fra gli esseri umani e come le tecnologie digitali influenzino i processi del vivere, venendo spesso utilizzate per la manipolazione del consenso e per trasformare gli individui in consumatori, l’autore ricorda che “il movimento teosofico moderno e contemporaneo ha contribuito a mantenere viva la consapevolezza nel cuore degli esseri umani e lo ha fatto evidenziando alcuni aspetti della vita e alcune sue intrinseche possibilità esistenziali”. Il riferimento è diretto al concetto di Unità della Vita e al formidabile strumento rappresentato dall’osservazione.

Girardi conclude la sua riflessione osservando che: “Aderire a una visione negativa della vita e alla critica continua degli altri ci impedirà la preziosa dimensione della religione della gentilezza e della sacralità dell’esistenza. Rendere sacra la relazione significa aprirsi alla realtà della coscienza e della consapevolezza”.

La Rivista contiene, fra gli altri, gli articoli "Considerazioni sulla guerra" di Jiddu Krishnamurti e "Si può eliminare il Karma?" di Pablo Sender.

Jiddu Krishnamurti (1895-1986) ha avuto sempre una grande attenzione per la dimensione della Pace, sottolineando come essa debba nascere prima di tutto nel cuore di ciascun essere umano, attraverso una presa di coscienza che faccia comprendere come la scissione fra l’osservatore e l’osservato, e dunque anche fra l’individuo e le proprie paure, impedisca di fatto di vivere il presente e lasci invece aperto lo spazio ai condizionamenti delle esperienze del passato e alle proiezioni incerte e titubanti nel futuro.

L’articolo “Considerazioni sulla guerra” riporta alcune risposte di Krishnamurti a domande che gli erano state poste sulla guerra.

J.K. non lascia spazio a compromessi intellettuali e afferma: “La guerra è la proiezione imponente e sanguinosa della nostra vita, una mera espressione esteriore del nostro stato interiore, un ampliamento della nostra azione quotidiana”.

Alla domanda “che cosa provoca la guerra, sia essa religiosa, politica o economica?” risponde: “Ovviamente ciò che causa la guerra è il desiderio di potere, posizione, prestigio, denaro; e inoltre la malattia chiamata nazionalismo, il culto di una bandiera, la malattia della religione organizzata, la devozione a un dogma” e per J.K. questi aspetti non riguardano solo gli altri, ma ciascuno di noi direttamente; infatti “per porre fine alla guerra esteriore bisogna iniziare a porre fine alla guerra in noi stessi […] Se comprenderete la sofferenza, se rileverete l’urgenza di un’azione immediata e non rinvierete, allora vi trasformerete. La pace arriverà solo quando sarete pacifici, quando voi stessi sarete in pace con il vostro vicino”.

Invece Pablo Sender, attento studioso de “La Dottrina Segreta” di H.P. Blavatsky, propone una riflessione a tutto tondo sul Karma, argomento molto importante per chi voglia avere una visione autenticamente spirituale della vita.

Questo tema è sempre stato al centro della riflessione e della ricerca che ha caratterizzato la vita della Società Teosofica, anche perché il karma è strettamente collegato al concetto di evoluzione e di reincarnazione.

Partendo dunque dal fatto che il Karma “è la legge di causa ed effetto, secondo la quale tutto ciò che capita a una persona è il risultato delle sue azioni del passato mentre ogni azione del presente produrrà i suoi effetti nel futuro”, Sender precisa subito che secondo “La Dottrina Segreta” di KH.P. Blavatsky “la dottrina centrale della filosofia esoterica non ammette nessun privilegio o regalo all’essere umano se non quello che l’Ego si è guadagnato tramite i propri sforzi e meriti personali” e che “tutto quello che capita è la conseguenza e il risultato naturale delle nostre azioni. A volte gli effetti di un’azione possono tardare a portare i loro frutti (addirittura il tempo di una vita), ma anche in questa situazione cause ed effetti non sono mai scollegati”.

La risposta alla domanda iniziale è dunque, secondo la letteratura teosofica, un no; ma anche se il Karma non può essere eliminato, attraverso la nostra presa di coscienza e l’accettazione della sofferenza come strumento evolutivo, esso comunque può essere modificato e la sua manifestazione trascesa.

Ricordiamo che questi articoli sono disponibili nella sezione "Spunti di riflessione" del sito della Società Teosofica Italiana (https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/spunti-di-riflessione/,6).

La parte finale della Rivista è, come di consueto, ricca di testimonianze, informazioni, recensioni.

Link alla Rivista: https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/rivista-italiana-di-teosofia/,446

Per abbonarsi: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html

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