Rivista Italiana di Teosofia

Rivista Italiana di Teosofia

È uscito il numero di marzo-aprile della Rivista Italiana di Teosofia; in copertina spicca una magnifica foto di due agnelli in atteggiamento amorevole

L’editoriale è dedicato alla celebre favola simbolica, di probabile origine africana, denominata “La Lezione del colibrì”. L’incendio della foresta è lo stesso che devasta le nostre comunità quando vengono ispirate dall’egoismo, dalla spirito di separazione e dalla guerra. La lezione del colibrì è quella che ci suggerisce, indipendentemente dalle potenzialità e dalle possibilità, di fare la nostra parte nel segno del Bello, del Buono e del Vero. Il risultato finale è che l’unione fa la forza e che l’esempio è l’elemento che trasferisce nei fatti il sentire interiore.

Una favola commovente e positiva, che dona speranza,  ispira saggezza e invita ciascuno all’azione positiva per il benessere di tutti.

La Rivista contiene, fra gli altri, gli articoli "Lo spazio luminoso del Karma - considerazioni teosofiche sul principio di causalità" di Graciano Caucig e "Il telescopio di James Webb e la sincronia fra il nostro cervello e l’universo" di Vipin Shah.

Graciano Caucig studia da molti anni la Teosofia ed è un membro attivo del Gruppo Teosofico di Cervignano del Friuli. Nel suo testo nvita a una riflessione positiva e a tutto tondo sulla legge del Karma e approfondisce teoria e pratica del principio di causalità.

Caucig collega innanzitutto il primo scopo della Società Teosofica, quello della Fratellanza Universale senza distinzioni, al Sentiero dell’azione (Karma marga) così com’è definito nella Bahagavad Gita. Ne consegue la grande importanza della relazione positiva, della meditazione e della comprensione delle cause del dolore, che può avvenire solo dopo aver superato la dimensione dell’ignoranza. 

L’autore cita un frammento della lettera n. 10 del Mahatma K.H. a Sinnett, nella quale viene sottolineato che “... Il vero male proviene dall’intelligenza umana e la sua origine è provocata solo dall’uomo razionale che si allontana dalla natura. Perciò l’umanità è la vera e unica fonte del male, la degenerazione del bene, il risultato dell’egoismo e dell’avidità. Pensate profondamente e scoprirete che, all’infuori della morte – che non è un male ma una legge necessaria – e delle sventure che saranno sempre ricompensate nelle vite future, l’origine d’ogni piccolo o grande male risiede nell’azione umana, nell’uomo che, grazie alla sua intelligenza, è l’unico agente libero in natura [...]”.

L’essere umano è dunque chiamato a innescare in se stesso un processo verso la consapevolezza che porta Caucig a sottolineare come: “… possiamo trasformarci solamente tramite la Conoscenza e la Saggezza, presenti in quell’universo sotterraneo e inconoscibile e dal quale si sprigiona la scintilla Luminosa che, specchiandosi, consente l’apparire delle diverse Intelligenze Primordiali nonché degli Esseri di Compassione che cooperano, a vari livelli, con l’evoluzione della nostra umanità. Questa favilla è di fatto la Monade che si riflette anche in quelle tre parti della nostra costituzione segreta chiamate in Teosofia Atma, Buddhi e Manas. In tutta la nostra costituzione sono dunque presenti sia questi diversi aspetti della Saggezza Primordiale sia le qualità spirituali delle Luminose Intelligenze. In una dimensione fondata su simili caratteristiche non esiste l’ordinaria e lineare legge di causalità composta prevalentemente da reazioni, ma una dimensione formata da sole cause, da sole azioni spontanee presenti simultaneamente in ogni istante e in ogni tipo di modificazione nel tempo intuitivo”.

Invece l'articolo di Vipin Shah, tradotto per la prima volta in italiano dalla Rivista Italiana di Teosofia, dopo la pubblicazione nel numero di ottobre 2022 del “The Theosophist”, ripercorre innanzitutto la storia, concreta e simbolica a un tempo, dei telescopi, da Galileo a James Webb, con il lancio, avvenuto nel 2021, di un telescopio che staziona a un milione di chilometri dalla Terra ed è in grado di fornire immagini davvero uniche (per ora) del cosmo e dell’universo.  

Shah, dopo aver ricordato che “Noi non siamo affatto al centro dell’universo e questo non è eterno, ha avuto un inizio e avrà una fine. Possiamo essere venuti al mondo dal grembo di nostra madre, ma il vero grembo che ci avvolge è l’universo, sin dal lontano ‘Big Bang’, quattordici miliardi di anni fa. Questo grembo è governato da leggi della fisica solide come la roccia e sperimenta forze della Natura che le nostre menti sono incapaci di immaginare”, si pone una domanda di fondamentale importanza: “L’universo è cosciente?”.

Per arrivare a una risposta, secondo l’autore dell’articolo, possono essere molto utili alcune teorie scientifiche, come quella del “Panpsichismo” di Roger Penrose, secondo cui tutto ha una coscienza, che  trae origine  dalle regole statistiche della fisica quantistica applicate negli spazi microscopici tra i neuroni del cervello. La vasta rete di neuroni umani, tutti legati per creare un essere cosciente, ha un’inquietante somiglianza con lo sterminato numero di galassie e stelle esistenti secondo le leggi della fisica.

Nel 2006 questa idea fece un ulteriore passo in avanti grazie al fisico Bernard Haisch. Egli ipotizzò che i campi quantici che permeano tutto lo spazio vuoto producano e trasmettano coscienza, che emerge poi in ogni sistema sufficientemente complesso attraversato da energia che fluisce in esso. 

Dopo aver invitato il lettore a considerare  il sincronismo fra il cervello umano e l’universo (“noi siamo “gli osservatori” e l’universo è “l’osservato”) Shah conclude: “Mentre ci rallegriamo della capacità della nostra specie di aver ottenuto lo straordinario risultato nel portarci tante meravigliose immagini, dobbiamo anche lamentare il fatto che gli strumenti scientifici non sono altro che un’estensione dei nostri cinque sensi. Dobbiamo andare ben oltre per carpire la ragione della nostra esistenza e per aprire l’unica porta rimasta per noi – quella della spiritualità – l’unica, sembra, che potrà riflettere su questo misticismo, quando la scienza avrà raggiunto i suoi limiti”.

Ricordiamo che questi articoli sono disponibili nella sezione "Spunti di riflessione" del sito della Società Teosofica Italiana (https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/spunti-di-riflessione/,6).

La parte finale della Rivista è, come di consueto, ricca di testimonianze, informazioni, recensioni.

Link alla Rivista: https://www.teosofica.org/it/materiale-di-studio/rivista-italiana-di-teosofia/,446

Per abbonarsi: https://www.eti-edizioni.it/collane-libri-e-dvd/770-rivista-italiana-di-teosofia.html